Il Sentier J.A. Carrel si snoda per trenta chilometri nella conca del Breuil all’ombra del Cervino tra scorci e paesaggi di rara bellezza. Un percorso ricco di personalità in grado di suscitare nell’escursionista di oggi quelle intense emozioni che cacciatori e pastori prima ed esploratori ed alpinisti poi, hanno da sempre vissuto ai piedi della Gran Becca.
L’itinerario ha inizio dai 1850 metri di Perrères per salire sul lato destro orografico della valle sino oltre il limite della vegetazione boschiva; percorre gli antichi sentieri che collegano i “tramail”, gli alpeggi più alti, per spostarsi poi in un ambiente selvaggio e suggestivo, le morene ai piedi della Gran Becca, per giungere infine al Rifugio l’Oriondé a quota 2808 metri.
Da qui lo sguardo domina la valle, da qui il Cervino è così vicino da svelare le sue forme più intime, i suoi anfratti più angusti.
L’itinerario di rientro a Perrères scende sul lato sinistro orografico, quello più antropizzato, transita tra le testimonianze della storia più recente che hanno reso Cervinia famosa in tutto il mondo per spostarsi a sud, tra verdi pascoli sino ad affacciarsi a Valtournenche, culla dei protagonisti della storia di questi luoghi.
La discesa in uno splendido bosco di larici, filtro tra natura selvaggia e civiltà, ci riporta a valle da dove l’avventura è iniziata.
Jean Antoine Carrel (1829 – 1890)
Jean-Antoine Carrel “il Bersagliere”, nasce a Cretaz in Valtournenche nel 1829, cresce facendo il pastore e il contadino. Cacciatore e gran camminatore, ama la sua terra e ciò lo porta ad acquisire una grande abilità nell’arrampicarsi e nel percorrere le montagne in sicurezza; è chiamato il bersagliere per la sua partecipazione alle Guerre di Indipendenza. Negli anni in cui esploratori e alpinisti iniziarono ad interessarsi al Cervino è l’unico uomo della valle che crede nella possibilità di scalare la Gran Becca (nome con cui i Votornen, abitanti della valle, chiamavano il Monte Cervino), egli intravede in questa passione un nuovo mestiere, intuisce un futuro per sé e per la sua gente. Uomo rude, risoluto, altero e difficilmente trattabile, come guida è impareggiabile per bravura, sicurezza e coraggio. L’amico-rivale Edward Whymper lo considererà “il più elegante arrampicatore che abbia mai visto”, l’unico con il quale è possibile arrivare in vetta alla Gran Becca.